Eleonora Buratto
è tra i soprani lirici
più acclamati del mondo.


La sua carriera è iniziata nel 2009 cantando come Creusa in Demofoonte, diretta da Riccardo Muti al Festival di Salisburgo, Opèra Garnier e Ravenna Festival. Negli anni successivi è stata diretta dal Maestro Muti nel ruolo di Susanna nell’opera I Due Figaro di Mercadante, Norina in Don Pasquale, Amelia in Simon Boccanegra, Alice in Falstaff e Contessa d’Almaviva nelle Nozze di Figaro. Agli inizi del 2015 è stata Corinna alla Dutch National Opera di Amsterdam ne Il Viaggio a Reims, regia di Damiano Michieletto e direzione di Stefano Montanari, da allora la sua carriera internazionale si è ulteriormente sviluppata.


“…Eleonora Buratto ricerca e conia un prisma articolatissimo di sfaccettature tecnico-espressive che dal grave all’acuto, fra sussulti improvvisi, affondi drammatici e acuti lucenti coronati da un folgorante re bemolle (magnifiche anche le altre puntature di cristallo, dei vari do e si bemolle), conservano mirabilmente la morbida linea del lirico puro (indimenticabile anni fa la sua miliare Bohème al Teatro San Carlo), per poi deflagrare con la forza ulteriore e tagliente del lirico spinto lungo una metamorfosi psichica ed emotiva che presto porta la sposa bambina a vibrare nel volo fra l’attesa ostinata e il sogno visionario. Fino a capire e a spegnere, tragicamente ad un tempo, l’illusione e una vita depredata in tutto, violata nell’amore (figlio compreso) come nell’onore”.
(Paola De Simone, Connessi all’opera 2023)

“Denn gerade Eleonora Buratto wird mit ihrem blü- henden, verletzlichen Sopran zur Lichtgestalt des Abends: Ihre Angelica rührt mit zarter Pianissimohöhe und verfügt dennoch über die nötigen dramatischen Reserven, ohnedabeijemalsherb zutönen”.
(Walter Weidringer, Die Press 2023)

“Eleonora Buratto si conferma il soprano più prezioso e completo prodotto dalla scuola italiana negli ultimi anni, immacolata e virtuosa nello splendido Laudamus te”.
(Alberto Mattioli, Il Foglio 2022)

“Eleonora Buratto ne possedeva la vocalità perfetta: pur annunciando non perfette condizioni di salute, a giustificazione preventiva, distribuiva morbida il ruolo di Antonia con quel suo colore luminoso e ricco, ammaliante e intenso, di meravigliosa proiezione.”
(Carla Moreni, Il Sole 24 ORE 2023)

“Sopra a tutti si staglia la strepitosa Eleonora Buratto, una Fiordiligi già ottima poche settimane prima alla Scala e che, proprio come avevo immaginato, nelle mani di Muti compie la definitiva trasformazione: non è solo l’assoluta esattezza della linea vocale, la bellezza di acuti radiosi, la precisione della coloratura, la perfezione strumentale del legato a colpire; ma è come tutto questo armamentario tecnico sia associato ad una voce così generosa per timbro e volume, da vero soprano lirico che oggi canta Otello ed Ernani, con una caratura, quindi, che purtroppo oggi non si associa più a Mozart. E la sua Fiordiligi appassionata e femminile, volitiva e disillusa è un personaggio che vorremmo riascoltare molte volte ancora.”
(Nicola Cattò, Rivista Musica 2021)

“La più commovente e dotta Aida immaginabile…”
(Francesco Lora, L’ape musicale 2021)

“Ma chi domina lo spettacolo è Desdemona, che è poi in effetti la vera protagonista. Eleonora Buratto è ‘il’ soprano italiano di oggi, voce grande, bella, ben emessa. Però ormai canta Don Carlo e Butterfly, quindi se si era certi che la Canzone del salice (per le nostre orecchie depravate, più bella di quella di Verdi) sarebbe risultata la meraviglia che in effetti è stata, si nutrivano apprensioni per la stretta del terzetto e l’aria del secondo atto. Macché: agilità perfette, sgranate e ‘di forza’ come Rossini comanda”.
(Alberto Mattioli, La Stampa 2022)

“Buratto ha estado excelsa, combinando con gran maestría los momentos dramáticos con los pasajes más líricos, en una exhibición vocal en la que ha dejado patente sus dotes belcantistas, su vis dramáticas y su capacidad lírica, con las que se ha ganado al público valenciano, que le ha tributado una prolongado ovación tanto al concluir el aria del segundo acto ‘Al dolce guidami’ como al final de la función, con gritos de ¡brava! y con los espectadores puestos en pie.”
(Joan Castelló, EFE 2022)

“…Eleonora Buratto ricerca e conia un prisma articolatissimo di sfaccettature tecnico-espressive che dal grave all’acuto, fra sussulti improvvisi, affondi drammatici e acuti lucenti coronati da un folgorante re bemolle (magnifiche anche le altre puntature di cristallo, dei vari do e si bemolle), conservano mirabilmente la morbida linea del lirico puro (indimenticabile anni fa la sua miliare Bohème al Teatro San Carlo), per poi deflagrare con la forza ulteriore e tagliente del lirico spinto lungo una metamorfosi psichica ed emotiva che presto porta la sposa bambina a vibrare nel volo fra l’attesa ostinata e il sogno visionario. Fino a capire e a spegnere, tragicamente ad un tempo, l’illusione e una vita depredata in tutto, violata nell’amore (figlio compreso) come nell’onore”.  
(Paola De Simone, Connessi all’opera 2023)

“Denn gerade Eleonora Buratto wird mit ihrem blü- henden, verletzlichen Sopran zur Lichtgestalt des Abends: Ihre Angelica rührt mit zarter Pianissimohöhe und verfügt dennoch über die nötigen dramatischen Reserven, ohnedabeijemalsherb zutönen”.
(Walter Weidringer, Die Press 2023)

“Eleonora Buratto si conferma il soprano più prezioso e completo prodotto dalla scuola italiana negli ultimi anni, immacolata e virtuosa nello splendido Laudamus te”.
(Alberto Mattioli, Il Foglio 2022)

“Eleonora Buratto ne possedeva la vocalità perfetta: pur annunciando non perfette condizioni di salute, a giustificazione preventiva, distribuiva morbida il ruolo di Antonia con quel suo colore luminoso e ricco, ammaliante e intenso, di meravigliosa proiezione.”
(Carla Moreni, Il Sole 24 ORE 2023)

“Sopra a tutti si staglia la strepitosa Eleonora Buratto, una Fiordiligi già ottima poche settimane prima alla Scala e che, proprio come avevo immaginato, nelle mani di Muti compie la definitiva trasformazione: non è solo l’assoluta esattezza della linea vocale, la bellezza di acuti radiosi, la precisione della coloratura, la perfezione strumentale del legato a colpire; ma è come tutto questo armamentario tecnico sia associato ad una voce così generosa per timbro e volume, da vero soprano lirico che oggi canta Otello ed Ernani, con una caratura, quindi, che purtroppo oggi non si associa più a Mozart. E la sua Fiordiligi appassionata e femminile, volitiva e disillusa è un personaggio che vorremmo riascoltare molte volte ancora.”
(Nicola Cattò, Rivista Musica 2021)

 “La più commovente e dotta Aida immaginabile…” 
(Francesco Lora, L’ape musicale 2021)

“Ma chi domina lo spettacolo è Desdemona, che è poi in effetti la vera protagonista. Eleonora Buratto è ‘il’ soprano italiano di oggi, voce grande, bella, ben emessa. Però ormai canta Don Carlo e Butterfly, quindi se si era certi che la Canzone del salice (per le nostre orecchie depravate, più bella di quella di Verdi) sarebbe risultata la meraviglia che in effetti è stata, si nutrivano apprensioni per la stretta del terzetto e l’aria del secondo atto. Macché: agilità perfette, sgranate e ‘di forza’ come Rossini comanda”. 
(Alberto Mattioli, La Stampa 2022)

“Buratto ha estado excelsa, combinando con gran maestría los momentos dramáticos con los pasajes más líricos, en una exhibición vocal en la que ha dejado patente sus dotes belcantistas, su vis dramáticas y su capacidad lírica, con las que se ha ganado al público valenciano, que le ha tributado una prolongado ovación tanto al concluir el aria del segundo acto ‘Al dolce guidami’ como al final de la función, con gritos de ¡brava! y con los espectadores puestos en pie.”
(Joan Castelló, EFE 2022)

CALENDARIO

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TOSCA

Bayerische Staatsoper
Monaco di Baviera

20,23,26,29 MAGGIO
1,3,6,9 GIUGNO
24, 27, 30 LUGLIO
2024



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